Ercolano – Gli scavi


Ercolano, come Pompei, deve la sua straordinaria conservazione alla famosa eruzione del Vesuvio del 79 d.C. A Ercolano, poco prima del disastro, vivevano circa quattromila persone che, fino all’ultimo giorno, conducevano un’esistenza serena. Quest’area archeologica, per le particolari modalità del seppellimento da parte dei materiali eruttivi, offre uno straordinario spaccato di vita quotidiana, presentando in molti edifici addirittura gli originali elementi lignei carbonizzati. È il 24 agosto o ottobre del 79 d.C., e il Vesuvio inizia una terribile eruzione di due giorni: ne avvertiremo tutta la sua sconvolgente drammaticità alla fine del nostro giro con la vista dei calchi degli scheletri scoperti sotto i fornici della spiaggia.La fine degli ercolanesi che decisero di non scappare, illusi dalla possibilità di un soccorso via mare, fu terribile. Se durante la giornata del 24 solo poche quantità di ceneri e pomici si erano rovesciate sulla città, nelle prime ore del giorno successivo due violente nubi ardenti, di ben 400 gradi, si abbatterono sugli sventurati superstiti uccidendoli all’istante per shock termico. Successive ondate di fango vulcanico sigillarono poi l’antica Herculaneum sotto un sudario di terra alta fino a 30 metri

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